PENSIERI DELLA DOMENICA

3a Domenica Tempo Ordinario

Prima o poi nella vita capita di dire «Una volta sì che sentivo Dio!» oppure «Un tempo mi sembrava che Dio mi parlasse, ma adesso Lui non mi parla più».
Certo, il silenzio di Dio nella vita di ciascuno può avere diversi motivi e significati, ma spesso esso nasce da una mancanza di ascolto. Come possiamo dire di non sentire più Dio se gli riserviamo pochi distratti minuti serali? Come possiamo pretendere che Dio ci parli se raramente prendiamo tra le mani le Scritture? Detto altrimenti: con che coraggio affermiamo che Dio non ci parla se non proviamo a metterci in ascolto?
Sarebbe interessante provare a far ruotare la nostra vita attorno alla Parola. Sarebbe interessante provare a pregare ogni giorno a partire dalla Scrittura, magari rileggendo ogni mattina il vangelo della domenica. Sarebbe interessante che la Scrittura fosse al centro del nostro esame di coscienza serale o prima di accostarsi al sacramento della riconciliazione. Sarebbe interessante provare a cercare nella Scrittura la consolazione nei momenti di sconforto, la gioia nei momenti di tristezza, la luce quando ci sentiamo avvolti dalle tenebre.
Sarebbe altresì interessante provare a porre la Parola di Dio al centro delle nostre chiese e a guida di tutte le nostre scelte.
Sarebbe interessante provare a lasciare spazio in noi e nella Chiesa alla Parola, la quale «è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore. Non v’è creatura che possa nascondersi davanti a lui, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi suoi e a lui noi dobbiamo rendere conto». (Enzo)