4a Domenica di Avvento
MESSAGGIO DEL VESCOVO OSCAR PER IL NATALE 2024
Siamo a pochi giorni dal Natale del Signore e il mondo continua a sperimentare non poche inquietudini e tanta insicurezza che ci rende smarriti: la ferocia della guerra in tante regioni, le persistenti conseguenze del covid, le crisi sociali ed economiche rivelano una accresciuta disumanità sempre più debordante. Ma ancora l’aumento delle catastrofi naturali, il crollo della partecipazione nell’impegno sociale, i frequenti femminicidi.
Riceviamo ogni momento, da ogni dove, notizie allarmanti che destano serie preoccupazioni e generano paura. Spesso mi domando se le tante luci delle festività natalizie, bene auguranti, diffuse un po’ ovunque, non siano un tentativo disperato di evadere almeno per un momento, dalla gravità della attuale situazione, quasi per rinchiudersi in un mondo fiabesco e senza problemi. Più verosimilmente le luci e gli addobbi natalizi manifestano un segreto, profondo desiderio di pace, di fraternità e di gioia, dimensioni essenziali e comuni a tutti, anche a quanti non si riconoscono nel Natale cristiano.
Dentro questo quadro che non è certo idilliaco, è bene tuttavia ricordare che, come cristiani, crediamo in un Dio che non ha chiuso i battenti, che non si è appartato in attesa di tempi migliori, quando il mondo sarà diverso e più disponibile ai suoi appelli. Dio viene di nuovo a cercarci, oggi, inviando tra noi Cristo, suo Figlio. Dio è qui in mezzo a noi e noi abbiamo bisogno di ascoltare e ricevere sempre questo annuncio.
Dio non si scoraggia, per tutte le ferite che abitano la nostra storia, anzi insegna a noi, discepoli di Cristo, ad affrontare la difficile situazione, senza deprimerci, né invocare i tempi migliori del passato. Ci insegna a stare dentro la storia umilmente, ad abitare dentro i luoghi di dolore, con sapienza e tenerezza, sorretti da una speranza invincibile, perché derivata dal mistero pasquale, sempre vivo e attuale. Così il miglior modo per celebrare il Natale del Signore è per noi quello di metterci alla sua scuola e impegnarci a fare ciascuno quel poco di bene che è deposto nel profondo del cuore, perché solo così può cambiare il mondo e la storia. Allora, anziché rattristarci perché il mondo va di male in peggio, forti della presenza attiva del Signore tra noi, impegniamoci a mantenerci saldamente uniti a Lui e tra noi, come comunità cristiana.
Rivestiamoci di uno stile ben visibile di mitezza e di mansuetudine, doni del Re della pace, e cerchiamo di lasciarlo trasparire nel nostro normale ambiente di vita. Impiantiamo segni di bellezza ovunque noi siamo, anche al di fuori dei nostri ambienti ecclesiali. Diventiamo strumenti di unità che sorprende chi ci avvicina, di solidarietà
che commuove quanti ricevono le nostre cure e attenzioni. Prendiamo l’iniziativa di un dialogo permanente, senza attendere di essere chiamati, e impariamo a vedere Dio all’opera nella storia di oggi, invitati dal Signore che viene
perché noi ci mostriamo artigiani di pace, di consolazione e di dolcezza evangelica.
Vissuto così, il Natale diventa una proposta affascinante, che conquista ogni ambiente del mondo, perché tutti gli uomini sono ardentemente interessati alla pace e alla solidarietà. Fa parte della nostra missione di discepoli del Signore essere al servizio dell’amore con cui Dio ama raggiungere i suoi figli, di qualunque nazionalità e religione, così che nessuno si senta escluso.