Decima Domenica del Tempo Ordinario
«Se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi». Le parole di Gesù sono limpide, chiare.
Se un cuore è diviso, se un cuore vuole appartenere, allo stesso tempo, a Dio e al mondo, quel cuore non può restare in piedi.
Se una parrocchia è divisa in tanti individui che pensano unicamente a conservare il proprio piccolo regno, se una parrocchia è divisa a causa di sospetti e maldicenze, quella parrocchia non può restare in piedi.
Se una chiesa è divisa in fazioni o partiti, se una chiesa è divisa a causa di chiac- chiere e lamentele, se una chiesa è divisa da lotte, invidie o gelosie, quella chiesa non può restare in piedi.
Colui che divide è sempre Satana. Colui che unisce è lo Spirito Santo. (Enzo)
Il 9 giugno ricorre la memoria liturgica di Sant’Efrem il Siro. Un grande santo della Chiesa di Siria del IV secolo. Riporto una sua preghiera in forma poesia che spero possa aiutare la nostra preghiera personale.
La Morte aveva finito il suo beffardo discorso
e la voce di nostro Signore risuonò fragorosamente nello Sheol [=regno dei morti], aprendo ogni tomba una per una.
Terribili spasimi afferrarono la Morte nello Sheol; dove la luce
non era mai stata, raggi brillarono dagli angeli che erano entrati per far uscire i morti a incontrare il Morto che ha dato la vita a tutto.
I morti andarono avanti e la vergogna coprì i vivi
che avevano sperato di aver vinto Colui che dà la vita a tutto.
[La Morte disse]: La morte di Gesù è un tormento per me,
vorrei averlo lasciato vivo: sarebbe stato meglio per me che la sua morte. Qui c’è un Morto la cui morte trovo detestabile;
alla morte di ogni altro io gioisco, ma la sua morte mi tormenta,
e aspetto che torni alla vita: durante la sua vita egli ha fatto rivivere e portato di nuovo alla vita tre morti. Ora attraverso la sua morte
i morti che sono venuti di nuovo alla vita mi calpestano alle porte dello Sheol quando vado per trattenerli.
Correrò e chiuderò le porte dello Sheol
davanti a quel morto la cui morte mi ha rapinato. Chi sentirà ciò si meraviglierà della mia umiliazione,
perché sono stata sconfitta da un morto venuto da fuori: tutti i morti vogliono andare fuori,
e lui insiste per entrare. Un farmaco di vita è entrato nello Sheol e ha riportato i suoi morti indietro alla vita.
Chi è colui che ha introdotto per me e nascosto il fuoco vivente in cui le fredde e scure
viscere dello Sheol si fondono?