Pentecoste
«Vieni, luce vera. Vieni, vita eterna. Vieni, mistero nascosto. Vieni, tesoro senza nome. Vieni, realtà ineffabile. Vieni, volto incomprensibile. Vieni, letizia eterna. Vieni, luce senza sera. Vieni, attesa veritiera di quelli che devono essere salvati. Vieni, tu che desti quelli che sono addormentati. Vieni, resurrezione dei morti. Vieni, o potente che sempre fai e rifai e trasformi secondo il tuo volere. Vieni, o tu che la mia anima miserabile ha bramato e brama. Vieni, tu solo a chi è solo, perché io sono solo. Guardami! Vieni, tu che mi hai separato da tutto e solo mi hai voluto sulla terra. Vieni, tu che in me sei diventato il desiderio stesso e mi hai spinto a desiderarti, tu, l’irraggiungibile! Vieni, mio respiro, mia vita. Vieni, conforto della mia povera anima. Vieni, gioia, gloria e letizia senza fine. Ti rendo grazie, perché sei diventato per me luce senza sera, sole senza tramonto non hai dove nasconderti e riempi l’universo della tua gloria. Mai ad alcuno ti sei nascosto, ma noi sempre ci nascondiamo te e non vogliamo venire a te. Pianta dunque la tua tenda dentro di me, maestro! Abita, rimani senza sosta, senza separazione, sino alla fine in me, tuo servo, tu che sei buono, perché anch’io, quando uscirò dal mondo e dopo, o buono, mi ritrovi in te e possa regnare con te, che sei Dio sopra tutte le cose. Rimani, maestro, non lasciarmi solo! E allora i miei nemici che avanzano per divorare la mia anima ti trovino a dimorare in me, fuggano e non abbiano potere su di me, vedendo te, il più forte di tutti, seduto nella casa della mia povera anima.
(Simeone il Nuovo Teologo, Preghiera mistica).
«Pensate, fratelli carissimi, quanto sia grande, dopo la festa dell’incarnazione dell’Unigenito Figlio di Dio, quella odierna della discesa dello Spirito Santo. Anch’essa va celebrata solennemente. Nella natività, Dio, rimanendo nella sua natura divina, assunse quella umana; nella pentecoste gli uomini accolsero Dio che discendeva dall’alto. Nella natività Dio si fece uomo secondo la natura, nella pentecoste gli uomini divennero dei per adozione»
(Gregorio Magno, Omelie sui vangeli).